| | “Forse ancora oggi il giovane brigatista crede di credere si possa vivere di odio e contro la pietà: ma quel giorno, in quell'adempimento, la pietà è penetrata in lui come il tradimento in una fortezza. E spero che lo devasti.”
Leonardo Sciascia, L'Affaire Moro
“Son caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte."
Francesco Guccini, Canzone delle osterie di fuori porta
COMPAGNO BELZEBÙ Storia di amicizia e di morte
Due amici si ritrovano in un locale milanese dopo molti anni. Con loro è Barbara, una giovane giornalista freelance. I due ricordano gli anni giovanili delle lotte e delle manifestazioni negli anni '70. E anche delle delusioni ideologiche e umane. Protagonista degli avvenimenti è Belzebù, ex militante sessantottino, cultore degli indiani d'America, ed ora barista nella Milano da bere. Improvvisamente entra nel locale Alice, una donna segnata per sempre da un oscuro avvenimento. Riaffiora dalla memoria una storia di violenza e di morte che cambiò per sempre la sua vita e quella di Belzebù, fino ad un ultimo colpo di scena di cui Barbara diventerà testimone e narratrice.
"Musica country in sottofondo, piove su Milano, piove sulle nostre vite, piovono ricordi e rimorsi, rabbia e rimpianti. Che resta delle nostre speranze, dell'impegno, della solidarietà, della voglia di cambiare il mondo? Perché si è ingoiati dal gorgo della violenza? La violenza istituzionale, la ribellione che degenera, gli errori del sistema, tutti come pedine del caso in un'incomprensibile scacchiera."
Dalla recensione di Alberto Figliolia |